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Bosco ai Frati

Brillamento del 07/03/07

2007-03-06 005_FSsmallUna casuale segnalazione dei primi di Marzo si è rivelata poi un eccezionale ritrovamento; nei pressi dell’invaso di Bilancino, non distante dalla statale, sono riaffiorati dal terreno alcuni blocchetti di TNT da demolizione. L’intervento dei Carabinieri di Barberino di Mugello prima ed il successivo sopralluogo degli artificieri, hanno rivelato la presenza di una intera cassa di blocchetti americani da demolizione risalenti al periodo bellico. La cassa, probabilmente interrata immediatamente dopoguerra con la ripresa delle attività agricole, era semisepolta nel fianco di un fosso adiacente al torrente. Essendo marcito il legno, le “saponette” affioravano dal terreno.

 

Gli artificieri del Reggimento Genio Ferrovieri di Castel Maggiore (BO) hanno quindi provveduto al recupero di tutti panetti per un totale di 130 pezzi da 200 grammi e predisposto autorizzazioni e logistica per far brillare il giorno successivo. La rimozione e la successiva custodia si sono rese necessarie non tanto per il pericolo esplosione quanto per la possibile asportazione da parte di malintenzionati.
Nella prima mattinata del giorno 7 Marzo, il Luogotenente Peccianti ed i suoi uomini, in collaborazione con gli uomini del Maresciallo dei Carabinieri Leta ed il supporto della Mugello Lavori, hanno realizzato i “fornelli” per il brillamento in località Montecarelli in quanto il luogo si prestava a questo tipo di brillamento.

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Una volta realizzate due distinte buche profonde circa un metro, sono stati posizionati i panetti unitamente a 3 granate di mortaio da 60mm ed un proiettile HE da 75mm rinvenuti in altre località del Comune. Sempre con l’ausilio del mezzo meccanico, le buche sono state ricoperte e tutti i presenti sono stati allontanati a circa 500 mt. Le due esplosioni sono state potenti al punto che zolle di terra di alcuni chilogrammi, hanno letteralmente riempito il cielo andando a cadere molto vicino agli osservatori.

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Le esplosioni hanno lasciato sul terreno due crateri di diversi metri di diametro a testimonianza dell’alto potere devastante che questi materiali hanno ancora.

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Sorge spontaneo riflettere sulla difficoltà che esisteva nell’avanzare, manovrare o semplicemente trovarsi sotto fuoco di artiglieria non solo per il colpo ma anche per gli effetti collaterali come spostamento d’aria e proiezione di terra e sassi. Le fanterie tedesche, le quali erano spesso sotto fuoco di vario calibro, dovevano sottostare a simili situazioni ben più durature ed intense le quali, vi posso assicurare, incutono timore al solo spettatore..