di Simone Guidorzi
I fatti d’arme nell’ambito della “Po river valley Campaign” (Campagna militare della valle del fiume Po durante la Seconda Guerra Mondiale) videro perdite maggiori tra le fila tedesche rispetto a quelle anglo-americane e si ebbero in particolar modo nelle fasi d’attraversamento del grande fiume. Questo squilibrio fu determinato dalla superiorità numerica anglo-americana delle forze in campo, dall’efficienza nei rifornimenti e dall’affinata logistica che determinarono il rapidissimo evolvere degli eventi e della susseguente debacle germanica.
Lungo la sponda meridionale del fiume Po, la prima area ad essere raggiunta dall’avanzata anglo-americana fu quella di San Benedetto, il pomeriggio del 22 Aprile 1945, vale a dire solamente un giorno e mezzo dopo la conquista di Bologna, ciò era stato reso possibile solo dall’aggiramento del grosso delle forze germaniche in ripiegamento. Al contrario le ultime aree a sud del grande fiume ad essere raggiunte, due giorni dopo e quindi nel pomeriggio del giorno 24 Aprile, furono quelle di Sermide e Felonica, nelle quali era maggiore la concentrazione delle truppe e della resistenza tedesca.
In prossimità di questi territori, la sera del 23 Aprile, la 91st US Infantry Division (91ª Divisione di Fanteria Statunitense), congiuntamente alla 6 South African Armoured Division (6ª Divisione Corazzata Sudafricana), rimasero bloccate oltre i canali di bonifica che correvano paralleli al fiume Po. Era stata, infatti, compiuta da parte dei tedeschi la distruzione strategica di gran parte dei ponti sui canali, i quali furono presidiati tenacemente da teste di ponte difensive, costituite dai kampfgruppe (gruppi di combattimento divenuti autonomi) appartenenti in gran parte alla 1. e 4. Fallschirmjäger-Division (1ª e 4ª Divisione Paracadutisti Germanica).
L’assembramento di truppe germaniche a ridosso del fiume, causato dall’insufficiente numero di possibilità d’attraversamento, e per giunta sotto la minaccia della soverchiante supremazia aerea anglo-americana, costrinse i tedeschi a nascondersi durante le ore di luce all’interno delle costruzioni coloniche ed a celare i veicoli nei fienili e sotto i numerosi alberi. Solamente con le tenebre potevano muoversi verso nord per tentare l’attraversamento del grande fiume. Tali circostanze indussero i comandi anglo-americani ad inviare durante la notte tra il 23 ed il 24 Aprile diverse pattuglie per saggiare la reale consistenza e la concentrazione delle forze nemiche.
La località “Palasina” in una foto aerea scattata il 22 Aprile 1945 da un ricognitore aerofotografico alleato
Una di queste pattuglie era comandata dal Sergente Maggiore Roy Enlow matricola 39212892, di Shelton, Washington, appartenente alla Compagnia E del 362° Reggimento della 91ª Divisione di Fanteria Statunitense. Gran parte dei reparti di questa Divisione avrebbero dovuto attraversare il fiume Po tra Sermide e la frazione di Moglia, com’era stato pianificato dagli alti comandi alleati. L’avanzata verso il fiume era stata rallentata dapprima presso il ponte dei Santi, sul canale Collettore di Burana in prossimità di Pilastri, e poi, una volta aggirato questo ponte via San Martino Spino, si arrestò all’imbrunire a Santa Croce, presso il ponte sul canale Fossalta. Per raggiungere il luogo individuato dagli americani per superare il fiume Po, la via obbligata doveva passare per la località “Palasina”. Questo luogo divenne pertanto un nodo viario strategico anche in considerazione dell’estrema vicinanza di due traghetti tedeschi ancora efficienti: il primo in località “Chiavicone” costruito dal 165. Pionier-Bataillon ed il secondo in località “Barche” costruito dal 114. Pionier-Bataillon (165° e 114° Battaglione Genio Germanico). Consci della delicata e rischiosa missione in territorio nemico i membri della pattuglia comandata dal Sergente Maggiore Roy Enlow adempirono il loro compito. Presumibilmente in località “Palasina” gli americani presero contatto con forze nemiche tedesche e al fine di saggiarne l’entità ingaggiarono uno scontro a fuoco, ciò, però, rivelò ai tedeschi la presenza di soldati americani in avanscoperta. L’artiglieria tedesca, ricevuta segnalazione, aprì il fuoco sulla pattuglia americana causando la morte del capopattuglia Roy Enlow.
Per aver sacrificato la propria vita in quest’azione, il Sergente Maggiore Roy Enlow, fu insignito della Silver Star (corrispondente alla Medaglia d’Argento al Valor Militare) con la seguente motivazione: "in the drive on Palasina, Italy, which brought his death from cannon-fire" (nelle adiacenze della località Palasina, Italia, ha trovato la morte per fuoco d’artiglieria). Durante la Campagna d’Italia, oltre alla Silver Star, Roy Enlow fu insignito anche della Purple Heart with Oak Leaf Cluster (Medaglia Cuore di Porpora con serto di foglie di quercia) per ferite di guerra. Oggi le spoglie del Sergente Maggiore Roy Enlow riposano nel Cimitero Militare Monumentale Statunitense di Firenze assieme ad altri 4.402 commilitoni, che costituiscono il 39% dei militari americani caduti tra Roma e le Alpi.
Questa ricostruzione, purtroppo ad oggi non ulteriormente dettagliabile per mancanza di specifica documentazione e testimoni, ha preso origine un anno fa grazie all’interessamento del nipote di Roy Enlow, il quale contattò Goticatoscana ed il museo di Felonica per ottenere dettagli sulla morte del congiunto.
L’American Battle Monuments Commission (ABMC) per aver messo a disposizione i Databases e l’Honor Roll di Roy Enlow