Brillamento del 3 Aprile 2007
Decisamente un ritrovamento raro anche per chi, come gli artificieri, maneggia quotidianamente residuati bellici di tutti i tipi.
Ritrovate in una baracca di Vicchio per puro caso, questi 24 mattoncini apparentemente innocui, hanno destato subito l’interesse della squadra di turno intervenuta per un non meglio imprecisato esplosivo. Ad un attento esame da parte di alcuni esperti in materia, è immediatamente apparso chiaro l’origine britannica delle “saponette” ma restava sconosciuta la sostanza non avendo le dispense al seguito.
Si trattava di fulmicotone inglese in panetti da 1 libbra con carica di innesco da 50 grammi; la rarità consiste nel fatto che questo tipo di esplosivo, lasciato all’aria aperta sotto le intemperie, si usura fino a completo scioglimento; è possibile quindi reperirlo solo dopo una conservazione al chiuso ma questo lo si è capito solo successivamente.
Come prudenza insegna, è stata testata l’infiammabilità della sostanza con esito positivo e successivamente fatta brillare una sola libbra per testarne l’effetto.
Vista la grande velocità di esplosione è stato deciso dai militari di realizzare sul fondo della cava in un terreno piuttosto morbido ed acquoso, il fornello per il brillamento con l’ausilio di mezzi meccanici. Una volta terminato il posizionamento con la relative stesa dei cavi elettrici, la pala meccanica ha provveduto a chiudere il tutto riportando qualche metro cubo di terra sul fornello stesso.
Vista la pericolosità dell’esplosivo e non avendo certezze circa il comportamento di una così grande quantità, è stato deciso di aumentare le distanze di sicurezza. L’esplosione è stata potente ma contenuta; una grande fumata bianca, sprigionata dall’acqua evaporata con l’enorme calore si è manifestata nel cono di terra.
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