|
La strana guerra delle opere d'arte 1938-2013"Perché tanto parlarne? La materia è avvincente, da spy-story, e apre uno squarcio sull'ingordigia e la malvagità umane. Dietro le razzie si celano, ferite, dolore, sopraffazione, morte, torti subiti. - Stefano Milani - citazione" La Seconda Guerra Mondiale: una guerra per l'artedi Ilaria Gatti Da un libro sulla storia del bombardamento del monastero di Montecassino [ref.12] da parte degli Alleati si scopre come il capitano Becker, medico della divisione Goring, si adoperò affinché le opere situate all'interno del monastero sopravvivessero alle battaglie e riuscì a spedirle quasi tutte in Vaticano. Questa lettura mi ha portato a approfondire l'argomento. Saltano fuori l'inseguimento di Siviero ai tesori italiani scomparsi e gli studi di Robert Edsel sulla storia dei Monuments Men, o uomini della sezione Monumenti. Ne risulta una storia nella storia, quella di uomini come Goring e altri ufficiali nazisti - Hitler in primis - che rubavano le opere d'arte e quella di semplici conservatori e direttori museali che lasciarono la patria - Inghilterra o America - per recuperarle e riconsegnarle ai loro legittimi proprietari. La Seconda Guerra Mondiale è stata una vera e propria guerra per l'arte. L'arte nella Germania NazistaCon il Nazismo l'arte diventa principalmente un mezzo di propaganda e quindi deve veicolare valori e canoni estetici tradizionali e stereotipati, deve esaltare la figura di Hitler che qui [3] vediamo ritratto come lo "scultore della Germania", deve invitare a seguire le direttive del Partito [4], e soprattutto deve esaltare l'orgoglio ariano inteso come sentimento di superiorità razziale. Di conseguenza deve denigrare le razze "inferiori" ed in particolare quella ebraica [5]. [3] - Nel 1933, anno in cui Hitler sale al potere, questa striscia viene pubblicata da un giornale satirico tedesco di destra; la didascalia proclama Hitler "Scultore della Germania" "[4] - La Germania intera ascolta il Führer alla Radio del Popolo". Il poster (1936) mostra una folla di persone radunate attorno a una radio le cui dimensionisimboleggiano allo stesso tempo l'attrazione delle masse verso la radio e la vasta audience delle trasmissioni naziste [5] - La prima pagina di un numero di Der Stürmer con un disegno medievale raffiguranteun presunto assassinio rituale compiuto da Ebrei.Questo numero vendette il più alto numero di copie Ma quali sono le caratteristiche dell'arte promossa dal Nazismo? Essa risente senz'altro della concezione che Hitler stesso aveva dell'arte. [DIAP 6 a 9] Hitler infatti era un abile disegnatore ed un amante dell'architettura. Nel 1907 Hitler tenta di entrare all'Accademia di Belle Arti di Vienna, ma la sua richiesta viene rifiutata. Nonostante ciò, il disegno e la pittura rimangono delle costanti nella sua vita e da questi disegni/acquerelli possiamo notare che Hitler non si lascia influenzare dalle avanguardie [DIAP 10] che si sviluppano all'inizio del Ventesimo secolo, che anzi vengono distrutte [DIAP 11] con dei falò in piazza o derise dal Partito Nazista tramite apposite mostre [DIAP 12] - come quella alla Casa dell'Arte tedesca nel 1937. Continua ....
1938 - Il Discobolo LancellottiE' il Discobolo Lancellotti, preziosissima copia romana della celebre statua greca di Mirone la prima preda tedesca, gentilmente concessa dal governo italiano al Führer nel 1938, l'anno che con le leggi razziali segna la definitiva e incondizionata sottomissione del fascismo alla Germania nazista. Una consegna pretesa da Hitler in persona, dopo il suo viaggio a Firenze nel maggio 1938. Il Consiglio superiore delle Scienze e delle Arti si oppone, ma di fronte al sì di Mussolini non c'è nulla da fare. Nemmeno il ministro dell'Educazione, Giuseppe Bottai, riesce a impedirlo e vani sono anche i suoi tentativi di frenare in seguito, una volta rotta la diga, l'emorragia di opere d'arte verso il Terzo Reich. 1943 - CassinoIl 4 ottobre 1943 l'abbazia di Montecassino viene letteralmente svuotata per ordine di Göring. Alcune casse con le opere più preziose prendono la via della residenza estiva del feldmaresciallo, che «diventa la sede di una immensa raccolta di opere d'arte trafugate nei Paesi sottomessi, ai tempi la più ricca del mondo», scrive Francesca Bottari. La descrizione degli oltraggi che subiscono le opere d'arte trafugate dai nazisti è raccapricciante. Nell'agosto del 1944 i soldati tedeschi incaricati di trasportare in Germania 262 dipinti prelevati dagli Uffizi di Firenze appena liberata, organizzano un festino in strada, a Marano sul Panaro, «danzando intorno alla Venere del Tiziano sottratta da una cassa ed esposta al calore e alla luce violenta delle fiaccole»[ref.1]. Quando la situazione precipita, una parte del bottino finisce nella miniera di sale di Altaussee, in Austria, dove Siviero lo ritrova nel 1947. Racconta il libro: "Da quella cava di sale, coperti di fango, alterati, mutilati e marciti pian piano escono dalle casse rotte kuroi e ninfe, dèi e vasi, come morti che tornano in vita. Ecco la sua amata Danae, con la Lavinia di Tiziano, entrambe coperte di muffe; l'Apollo di Pompei che Hitler teneva in casa. Escono la Madonna di Bruges di Michelangelo, l'enorme altare con l'Adorazione del mistico agnello di Jan Van Eyck, gli altri capolavori di Capodimonte. E poi gli ori del Museo archeologico di Napoli, la testa dell'Ermes di Lisippo, che Siviero dice sbriciolata in 62 frammenti, un cervo di Ercolano senza zampe».[ref.1] Rodolfo SivieroRodolfo Siviero ha avuto un ruolo di grande importanza per la salvaguardia del patrimonio culturale italiano. A lui si deve infatti il recupero di gran parte delle opere che erano state trafugate dal nostro paese nel corso della Seconda Guerra Mondiale. I metodi rocamboleschi ed avventurosi con i quali le opere furono talvolta recuperate, il fascino personale di uomo colto e raffinato e allo stesso tempo spregiudicato e concreto nell'azione, i molti successi con il gentil sesso gli valsero il soprannome di 007 dell'arte.Il 2 gennaio del 1963 l'Unità in prima pagina, sotto Krusciov, pubblicava con gran risalto una notizia d'arte da Los Angeles: dalle parti di Pasadena il "prof. Siviero" aveva ritrovato due piccole tavole sulle "fatiche di Ercole" degli Uffizi. Dipinte dal pittore e sculture rinascimentale Antonio del Pollaiolo, avevano alle spalle una vicenda travagliata e purtroppo frequente: le avevano trafugate nel 1944 i soldati tedeschi, trasportandole prima in Alto Adige in camionate cariche di opere d'arte, poi in Germania dov'erano rimaste almeno fino al 1957. Il paese d'oltralpe nel dopoguerra non aveva restituito i due dipinti che erano finiti illegalmente negli Usa. Li riporterà nella penisola, sfruttando la sua rete di informatori e contatti, il cosiddetto "007 dell'arte", Rodolfo Siviero, "Ministro plenipotenziario" senza mai aver avuto un dicastero che si dedicò a restituire al nostro Paese opere depredate a musei, chiese e famiglie e risucchiate in un gorgo da cui era difficilissimo farle riemergere se non agendo di nascosto, evitando burocrazie e la diplomazia ufficiale. L'inseguimento di Siviero ai tesori italiani scomparsi non si fermerà più, fra difficoltà materiali e contrasti con la burocrazia. E il suo campo d'azione si allargherà anche oltre il recinto dei saccheggi bellici. Nel 1968 riesce a recuperare, con un'azione spettacolare culminata in un conflitto a fuoco, l'Efebo di Selinunte, un bronzo preziosissimo «rubato dalla mafia nel 1962 al municipio di Castelvetrano dove veniva usato come portacappello del sindaco».Poco prima della sua morte, l'ex 007 compila la lista, completa di indicazioni utili al recupero, delle opere ancora ricercate: circa 2.500. È il suo ultimo regalo.La sua storia è raccontata da Francesca Bottari [rif.1] e spettacolare è il racconto fatto da Siviero stesso ne "L'arte e il nazismo" [rif.4] Altre fontiDa Spiegel International 26 novembre 2015 Balky Bavarians: US Congress Demands Action on Nazi Looted Art di Ulrike KnöfelArticolo originale di di Ulrike Knöfel "Balky Bavarians: US Congress Demands Action on Nazi Looted Art" 26 Novembre 2015Il problema delle opere d'arte trafugate è ancora attuale, tanto da portare ventinove membri del Congresso Americano a firmare una lettera indirizzata al Governo tedesco e in particolare al Governatore della Bavaria Horst Seehofer. Nella lettera si chiede di facilitare il dialogo fra il Museo Statale, che sembra ospitare ancora opere trafugate, e le famiglie ebree che chiedono la restituzione delle opere appartenute ai loro familiari. 29 Maggio 2013 - Otto libri antichi, sopravvissuti a 500 anni di guerre e conflitti, finalmente tornano in ItaliaArticolo originale di Keri Douglas, editor/writer, 9 Muses News - 29 Maggio 2013Il 29 Maggio del 2013, in una rilassante sala conferenze dell'Ambasciata italiana a Washington DC, Josh Shapiro racconta la storia del viaggio di questi libri che, dall'Italia devastata dalla guerra arrivano in una casa alla periferia di Chicago. Josh Shapiro è il nipote di Irving Tross, 96 anni e veterano della seconda guerra mondiale, i libri sono un souvenir di guerra del nonno. Irving Tross vuole che i libri tornino a casa, sono libri che vanno dal XVI al XVIII secolo con illustrazioni di conchigle e anatomia umana, scritti di Aristotele e Isaac Newton, una grammatica dall'Ebraico al Latino. Con il crescendo della guerra in Europa, l'Università di Napoli cercò di proteggere una parte delle opere d'arte portandole nell'abbazia di San Francesco in Minturno. Quando gli Alleati raggiunsero Minturno, Irvin Tross faceva parte della 88th Infantry Division del 339th Field Artillery Battalion. Irrvin trovò dei libri fra le rovine dell'abbazia prendendone alcuni come souvenir. Il punto di contatto fra la famiglia di Irvin e l'talia è stata la "Monuments Men Fundation". La famiglia ha dato i libri alla Fondazione la cui missione è quella rendere consapevoli dei milioni di tesori della Cultura Europea portati a casa dai soldati e offrendo ai familiari l'opportunità di farli ritornare nei loro paesi di origine. Josh Shapiro, nipote di Irving Tross, con uno dei libri 30 Aprile 2012 - Il rimpatrio in Italia di antichità trafugate di Keri DouglasArticolo originale di Keri Douglas, editor/writer, "Repatriation of looted antiquities to Italy" 30 April 2012Aprile 26, 2012, con una cerimonia ufficiale tenuta presso l'Ambasciata italiana a Washington DC, sette rare e preziose opere d'arte sono state riconsegnate all'Italia come parte del continuo sforzo internazionale teso a tracciare, ritrovare e restituire le opere d'arte trafugate. Gli oggetti, tutti in ottime condizioni (valore stimato oltre un milione e mezzo di dollari) sono stati semplicemente esposti su cavalletti e colonne. Si tratta di due vasi di oltre 2000 anni fa, rinvenuti in Italia, contrabbandati in Svizzera e poi trasferiti a Beverly Hills prima di essere sequestrati a New York presso la casa d'aste Christie's. Un piccolo busto gianiforme romano, anche questo contrabbandato dall'Italia alla Svizzera prima di essere messo all'asta presso Christie's. Tre pagine miniate del XII secolo, provenienti da due libri distinti, uno presso la chiesa di San Paolo a Pistoia e gli altri dal monastero di Monte Oliveto Maggiore di Siena, erano stati messi in vendita on-line da un commerciante di libri rari di Portland, Oregon. L'ultimo oggetto, svelato con grande effetto da Lelio Orsi, era la pittura rinascimentale "Leda e il Cigno". Quest'ultimo era stato importato illegalmente negli Stati Uniti ed è stato messo all'asta da Sotheby's a New York. 31 Gennaio 2014 - Sulle tracce dei Monument MenCon l'uscita del film "Monument Men" la strana guerra delle opere d'arte è oggetto di riscoperta, vi invito a dare uno sguardo a questo post del Metropolitan Museum scritto da Melissa Bowling, Associate Archivist, Museum Archives; e James Moske, Managing Archivist, Museum Archives: First Lieutenant James J. Rorimer, a sinistra, e Sergeant Antonio T. Valin esaminano gli oggetti ritrovati. Neuschwanstein, Germany, May 1945. Photograph by U.S. Signal Corps 3 Novembre 2013 - Il tesoro di HitlerRitrovato a Monaco il tesoro di Hitler: 1500 opere d'arte che si credevano distrutte. Il sensazionale ritrovamento, rivelato dal settimanale tedesco Focus, nell'appartamento di Cornelius Gurlitt. Fu il padre Hildebrandt Gurlitt, che operava per conto del Terzo Reich, ad acquistare il tesoro che i nazisti saccheggiarono negli anni Trenta e Quaranta. Tra le opere, quadri di Picasso, Matisse, Renoir e Chagall. Era a Monaco di Baviera, nascosto e forse quasi dimenticato in una casa abbiente ma polverosa e in rovina, quello che molti chiamavano 'il tesoro di Hitler': oltre millecinquecento quadri e altre opere d'arte, tra cui anche opere di Pablo Picasso e Henri Matisse considerate 'arte degenerata' dal Terzo Reich'. Degenerata o no, l'arte valeva e Goering, Goebbels, Himmler e tutti gli altri gerarchi nazisti erano assetati di denaro e morbosamente affascinati dal valore dell'arte. Tra le 1500 opere protagoniste dello spettacolare ritrovamento di capolavori trafugati durante il nazismo non figurano, infatti, solo quadri moderni (come dichiarato in un primo momento) ma ci sarebbero opere anche del XVI secolo. A fare la clamorosa scoperta è stata la storica dell'arte Meike Hoffmann, della sezione di ricerca "arte degenerata" della Freie Universitaet di Berlino, che ha collaborato alle indagini per rintracciare la collezione del fuhrer e che ora sta svolgendo le perizie per autenticare i capolavori ritrovati. Fra i quadri contemporanei, inoltre, la Hoffmann ha individuato un'opera sinora sconosciuta di Marc Chagall, raffigurante una scena allegorica dipinta attorno alla metà del 1920, e un raro autoritratto di Otto Dix, nella foto qui sotto, dipinto nel 1919. Otto Dix - Autoritratto 1919 11 Febbraio 2014 - Il tesoro di Hitler - AggiornamentoAltre 60 opere d'arte sono state trovate nella casa di Salisburgo di Cornelius Gurlitt. Fanno parte del gruppo ritrovato opere di Claude Monet, Pierre-Auguste Renoir e Pablo Picasso. Il ritrovamento sulla stampa estera Risorse e linkBibliografiaAlcuni dei libri in elenco sono disponibili presso il CDRS, vedi catalogo, altri, in quanto proprieta dei singoli soci, sono consultabi su richiesta.
Lapide dedicata a Gerhard Wolf sul Ponte Vecchio - Firenze Filmografia"The Monuments Men", gli eroi che salvarono i capolavori dell'arte - 2013 The Rape of Europa - The Rape of Europa tells the epic story of the systematic theft, deliberate destruction and miraculous survival of Europe's art treasures during the Third Reich and the Second World War. Indietro |