uk_flag

Previous Page - Next Page

Pontassieve



Pontassieve, il ponte mediceo sulla Sieve, crollato per i bombardamenti, ripristinato da genieri inglesi

 

Tra il 25 e il 28 luglio del 1943 Pontassieve accolse la caduta del fascismo con manifestazioni di tripudio. Si formò ben presto un Comitato di Liberazione Nazionale (C.L.N.) locale, in cui furono, rappresentati cattolici, comunisti e socialisti. Dopo l8 settembre un treno abbandonato alla stazione di Pontassieve dalle truppe allo sbando venne saccheggiato: le armi rinvenute passarono ai giovani nascostisi in montagna per. sfuggire ai rastrellamenti dei tedeschi, che riuscirono comunque a deportare in Germania 116 uomini, 6 dei quali morirono nei campi di prigionia. Prigionieri di guerra, in prevalenza inglesi e americani, ma anche ufficiali iugoslavi e soldati brasiliani, neozelandesi, sudafricani e russi (circa 200 uomini), fuggiti da un campo di lavoro sul Monte Giovi, a nord del capoluogo, vennero in gran parte ospitati e assistiti dalla popolazione della frazione di Acone. Il Monte Giovi divenne quindi il centro delle attività partigiane nella zona: vi agirono la formazione Gruppo Acone, le divisioni Potente, Garibaldi, Jugoslavia, la Brigata Caiani, in totale una sessantina di uomini che poterono operare grazie al sostegno delle famiglie contadine della zona; 19 di loro morirono negli scontri coi nazifascisti. Nella primavera del 1944 i partigiani, in parte con la complicità degli stessi contadini, operarono oltre 50 requisizioni di generi alimentari per rifornire i combattenti impegnati nella liberazione di Firenze. L'8 giugno, dopo un'incursione partigiana contro il presidio della Guardia Nazionale Repubblicana di Pontassieve, rimase ucciso   un militare tedesco nella campagna della Pievecchia, poco a monte di Pontassieve. Per rappresaglia gli occupanti effettuarono un rastrellamento e fucilarono, sul posto, 14 uomini inermi. A partire dalla notte del 9 novembre '43 e fino ai primi giorni del luglio '44, Pontassieve, importante nodo stradale e ferroviario, subì numerosi bombardamenti aerei da parte degli Alleati, durante i quali vennero
sganciate quasi 1000 tonnellate di esplosivi e perirono 42 civili. Gli abitanti sfollarono totalmente nelle campagne; nel passaggio del fron¬te morirono altri 49 civili e 97 rimasero feriti. I bombardamenti alleati e la ritirata tedesca provoca¬rono gravissimi danni alle strutture produttive e l'interruzione delle principali vie di comunicazione. Il 21 agosto 1944 Pontassieve venne occupata dagli alleati e il 27 settembre il C.L.N. locale nominò la nuova Giunta comunale, presieduta dal sindaco socialista Alfonso Benvenuti. Nel maggio 1945 si insediò una nuova Giunta presieduta dal socialista Aristide Bruscantini che, dopo un anno, lasciò di nuovo il posto a Benvenuti. Il C.L.N, si sciolse dopo le elezioni politiche del 2 giugno '46, che videro il netto prevalere dei comunisti (50,4% dei voti) su socialisti (23,5%) e democristiani (21,4%). Nello stesso anno tornò ad organizzarsi il movimento contadino locale che incentrò la propria lotta sulla riforma del patto mezzadrile. Nel 1946 iniziò con Mario Mannini, una serie ininterrotta di sindaci d'area comunista: Enzo Boscherini (dal '51); Pietro Scivi (dal '70); Giuseppe Maturi (dall'80); Mauro Perini (dal '92). Completata la
ricostruzione nel corso degli anni Cinquanta, il decennio seguente ha visto la crisi dell'agricoltura mezzadrile e il massiccio inurbamento della popolazione contadina. Mentre i centri abitati del fondo valle, con il capoluogo in testa, crebbero in maniera affrettata, gli insediamenti produttivi d'anteguerra subirono un lento degrado e Pontassieve assunse sempre più il ruolo di residenza operaia e centro commerciale in stretta relazione con Firenze. Negli ultimi anni le amministrazioni locali si sono impegnate nella realizzazione delle strutture di servizio (scuole, attrezzature sportive ecc.) e nella ricerca di un nuovo equilibrio tra sviluppo economico, insediamenti urbani e qualità della vita. Al 1963 risale il gemellaggio con la città di Znojmo, nella Moravia (Repubblica Ceca, ex Cecoslovacchia), e nel 1968 Pontassieve darà ospitalità ad alcuni degli esuli fuggiti all'invasione sovietica. Al 1987 data invece il gemellaggio con Tifanti, un villaggio della Repubblica Saharawi, ed il sostegno alla guerra di liberazione contro il Marocco. Nel quadro dell'impegno pacifista e terzomondista, Pontassieve aderisce al Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la Pace.

Elezioni amministrative (sistema maggioritario), turno del 13 ottobre 1946: Blocco Democratico della Ricostruzione (Socialcomunisti) voti 5642 (79,2%); DC voti 1434 (20,8%)
Elezione per l'Assemblea Costituente, 2 giugno 1946:
DC voti 1825 (21,4%); PCI voti 4293 (50,5%); PRI voti 39 (0,5%); PSIUP voti 2002 (23,5%); UDN voti 87 (1,0%); UQ voti 99 (l,2%); Altri voti 164 (1,9%)
Referendum istituzionale, 2 giugno 1946: Repubblica voti 7113 (85,5%); Monarchia voti 1209 (14,5%)
 

 

[Chi Siamo] [L'Italia in guerra] [Eventi] [Progetti] [Ritrovamenti] [Protagonisti] [Ricostruzione Storica] [Documenti e Link]