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La Strada del Cuore Chianti '44

 

“ La Strada del Cuore – Chianti 1944”

Manifestazione Storico-Rievocativa della Liberazione in Toscana
con veicoli storici e figuranti in uniforme nel 63° Anniversario della Liberazione

20/22 Aprile 2007

Greve in Chianti, Monteriggioni, Siena, Strada in Chianti,
Cimitero Militare Americano di Firenze,
San Casciano

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Gotica Toscana

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La Strada del Cuore – Chianti 2007

Editoriale
Scarperia, 16 maggio 2007

Sono passate tre settimane dal nostro raduno e finalmente siamo riusciti a riordinare parte del materiale (foto, impressioni, idee); il risultato, ancora parziale, lo troverete in questa sezione del sito. Abbiamo cercato di dare il giusto risalto a tutte le fasi dell’evento per permettervi di vedere e rivedere quello che abbiamo fatto in questi giorni. Ciascuno dei partecipanti ha vissuto la “sua” manifestazione e credo che una visione di insieme, come quella che vi proponiamo permetterà la valutazione delle dimensioni e della qualità dell’evento. I numeri, 88 mezzi ed oltre 300 partecipanti, sono solo una parte del risultato. Dopo la sfilata per le vie di Siena comprenderete il motivo dell’assenza di mezzi con tonnellaggio superiore al GMC o al TM40, non ce ne vogliano i proprietari di questi mezzi. Il risultato raggiunto è stato possibile grazie alla fattiva collaborazione Amministrazioni Comunali di Greve in Chianti, Monteriggioni, Siena, San Casciano e Strada in Chianti che ci hanno aiutato per la logistica (le scorte, la viabilità, spazio mensa ecc) e al supporto del club IMVCC, per la prima volta interessato come partner: “La Strada del Cuore – Chianti ‘44 in è stato l’Evento del club per il 2007. Un ringraziamento particolare va al 186° Reggimento Paracadutisti Folgore che ci ha accolto calorosamente offrendoci l’ospitalità della Caserma Bandini.

Un ringraziamento va a tutti i partecipanti per l’ottimo livello qualitativo dei mezzi e degli equipaggiamenti e soprattutto l’ottimo comportamento tenuto per tutta la durata della manifestazione, fattore che ha sicuramente contribuito a consolidare i rapporti con le istituzioni e la cittadinanza delle zone interessate.

Per concludere, un ringraziamento al team di Gotica Toscana (Filippo, Michele, Davide, Stefano, Corso, Roberto, Luca. Sandro, Marco, Emiliano, Luciano) che ha lavorato duramente nei mesi precedenti e durante la manifestazione per assicurarne il regolare svolgimento.

Andrea Gatti
Presidente di Gotica Toscana onlus

 

Articolo di Filippo Spadi

Le fotografie sono di Andrea Gatti, Stefano Giannini, Riccardo Mannaioni, Davide Bandini, Dale Phillips, Alessio Cheloni, Fabio Dovesi, Mario Reano, Nicola Nicotera, Fabio Miniati, Maurizio Beretta, Mirco Mugnai

 

L’amico Roberto Garzarelli disse una saggia frase; “dopo Firenze (i ragazzi della GoticaToscana) avrebbero potuto sonnecchiare sugli allori per un po'.....lo spadi group no, si e' messo nuovamente in discussione e ha vinto” ed effettivamente ci siamo messi all’opera nuovamente per regalarci un’altra occasione per stare insieme e divertirsi. Forse non abbiamo vinto niente, abbiamo solamente radunato un grande numero di appassionati, vecchi e nuovi, per un'altra avventura denominata “La Strada del Cuore – Greve/Siena 2007”.

Questo nuovo evento ha visto protagonista il club IMVCC per la prima volta interessato come partner in quanto l’evento è stato l’Evento del club per il 2007. Un interessante articolo su Army Motors, la nostra continua presenza alle fiere di settore e la frequentazione assidua del web, hanno contribuito a realizzare un vero e proprio passaparola. Fin da subito sono giunte molte preiscrizioni ed un paio di volte siamo stati costretti ad innalzare il numero massimo dei partecipanti per poter accogliere più amici possibile ma alla fine possiamo essere più che orgogliosi; nei 3 giorni di manifestazione sono intervenuti complessivamente 93 veicoli con punta massima di 88 nel giorni di sabato e 335 partecipanti con la punta massima di 310 al pranzo presso la Folgore, M38 e Munga di servizio escluse.

Per chi ha partecipato alla sfilata per le vie di Siena non faticherà a comprendere il motivo dell’assenza di mezzi con tonnellaggio superiore al GMC o al TM40; anche i percorsi fuori dal
Centro storico non erano adatti a mezzi cingolati o comunque troppo ingombranti. Salutiamo quindi tutti gli amici che per tale limitazione non sono potuti intervenire. Ma… alla fine cosa abbiamo fatto? Chi è intervenuto? Chi sono quei signori anziani che vedo in tante foto? Andiamo per ordine…….

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Il venerdì 20 Aprile nasce con alcuni partecipanti già in zona ed al mattino presto altri raggiungono il campo base sito in Greve in Chianti presso il campo sportivo; la giornata è fresca perché ancora all’inizio ma il sole splende già alto. A piccoli gruppi, piano, piano la lunga lista delle preiscrizioni si riempie di segni e segnetti; all’ora di pranzo quasi 200 persone erano arrivate. Il gadget di quest’anno prevedeva il nostro marsupio GoticaToscana o una bottiglia di Chianti per onorare la zona del raduno; inutile dire che i marsupi sono avanzati, le bottiglie no. Il campo di calcio degli allenamenti era a nostra completa disposizione e si vedevano nascere tende e tendine mentre la maggior parte ha preferito dormire in strutture alberghiere o agriturismi veramente deliziosi solitamente frequentati da turisti di tutto il mondo. Il parcheggio del campo sportivo, reso polveroso dal sole, mostrava i primi segni di ingolfamento; macchine civili miste ai mezzi d’epoca ed un via vai continuo di partecipanti, chi intento a cambiarsi d’abito chi nel discorrere con amici non visti da mesi.

Dopo un piccolo e campale spuntino organizzato dalla locale struttura sportiva, con un breve ritardo sulla tabella di marcia, abbiamo radunato una piccola colonna che dava ufficialmente inizio alla kermesse. Meno di 40 veicoli erano pronti alla partenza; il venerdì è servito a molti per giungere a Greve, ad altri per riposare dopo il viaggio. Alla partenza in direzione di Strada in Chianti è apparso subito chiaro che il sole sarebbe stato un pressante compagno di viaggio ma per il momento contava solo partire e sentire l’aria sulla faccia, segno evidente che la tre giorni era iniziata.

2007-04-20-0010s_GianniniSteForse capita anche a voi di iniziare un raduno con l’idea di avere una invisibile pellicola sul corpo la quale, mano a mano che il vento ed il sole ti catturano, se ne va via lasciando il posto a improbabili abbronzature e pastose dita impregnate di sostanze oleose, polvere e “profumo di vecchio”. Almeno per me, sono gli elementi che nei giorni dopo il raduno ti sembra non aver mai perso e forse non vuoi neanche che l’inconfondibile rumore dei mezzi lasci le tue orecchie perché vuol dire che è davvero finita.

La “Strada del Cuore” ovvero la via Chiantigiana che collega Firenze e Siena ribattezzata “Route of heart” dagli inglesi durante l’avanzata verso il capoluogo toscano, scorreva veloce; un paio di soste tecniche per compattare la colonna e poi via in direzione della frazione della Panca, l’ultimo passo degno di nota prima di raggiungere Firenze all’epoca. Tutto intorno colline verdi e fantastiche coloniche ristrutturate immerse nella boscaglia; il Chianti è diventato meta importante per il turismo internazionale rendendo per molti versi la zona troppo esclusiva. Le pendenze di quest’anno sono state sicuramente meno aggressive dello scorso anno; abbiamo incontrato numerosi dislivelli in particolar modo a Lucolena sul San Michele ma oltre a qualche inconveniente di routine, non c’è stato da registrare nessun guasto rilevante. Gli amici dell’ Highway Six di Roma, intervenuti con un mitico Bedford, hanno purtroppo constatato l’inefficienza dell’impianto di raffreddamento tanto da dover rientrare prudentemente con il carro soccorso per non compromettere la giornata del sabato.

La statale che porta alla Panca scorre su una dolce collina, ne delinea il fianco lambendo il Castello di Mugnana e si nasconde sotto le chiome di robusti alberi in quali hanno per un po’ smorzato i raggi del sole. Nel 1944 le truppe britanniche con i loro alleati percorsero questa strada in senso opposto con molti più problemi; le strade della zona erano rese impraticabili da rotture e distruzione ad opera degli esperti genieri tedeschi ed ogni tratto adatto allo scopo, diveniva un ostacolo. Tutto era polveroso, tutto era caldo in quel luglio lontano; gli anziani con i quali abbiamo avuto la fortuna di parlare ricordano i giorni dei bombardamenti di artiglieria alleata mirati a far sloggiare i tedeschi da questa debole linea posta prima di Firenze. Ricordano le lunghe colonne di mezzi che avanzavano lentamente e piano piano tutti ritornavano ai loro campi e boschi, unica fonte di sostentamento in quanto oramai il bestiame era stato divorato o razziato.

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Una volta raggiunta la Panca, abbiamo proseguito per Dudda e Lucolena, posizionata quest’ultima ai piedi di Monte San Michele divenuto tristemente famoso per i numerosi combattimenti svolti su di esso; qualcuno ricorda che sulla sommità restò per alcuni anni un mezzo corazzato tedesco intorno ai quali i bambini di allora erano soliti giocare. Sulla sommità della strada che costeggia il San Michele, in corrispondenza del confine con la provincia di Arezzo, abbiamo operato una sosta dove il nostro socio Corso Boccia ha brevemente descritto cosa avvenne durante l’avanzata.

Al rientro al campo base, passando per Radda e quindi chiudendo l’anello stradale scelto per il primo giorno, la colonna ha subito un eccessivo allungamento obbligando i mezzi pesanti in fondo alla colonna a restare isolati. Dopo qualche chilometro andato a vuoto e qualche imprecazione, la colonna si è riunita ma non senza constatare che le velocità diverse dei veicoli presenti, ci costringevano a prendere dei provvedimenti per non “perdere” parte della colonna.
Sembra oramai una costante la necessità ad ogni raduno di organizzare un primo giro di ricognizione per far amalgamare mezzi e partecipanti; a causa del lungo periodo trascorso utilizzando autonomamente il veicolo, ci incontriamo annualmente con il piede pesante dimenticando che la colonna è formata da tanti tipi diversi di mezzi, ed è il suo bello!

Il rientro al campo e la successiva preparazione alla cena svolta nei locali della mensa di Greve in Chianti, si sono svolti senza problemi; nel frattempo i partecipanti hanno continuato ad arrivare fino a notte inoltrata, preparandosi alla levataccia del sabato in vista della città di Siena. Le piccole note tecniche da parte dell’organizzazione alla cena del sabato prevedevano le solite raccomandazioni circa il comportamento e la puntualità; Siena e la sua provincia non avevano mai ospitato un evento simile e quindi eravamo incuriositi ma anche un po’ preoccupati per come la città avrebbe risposto all’evento.

2007-04-21-0046_GianniniSte“Partenza alle 08:00 in punto” era la raccomandazione che più faceva paura in particolar modo alle signore che speravano in un tardo risveglio ma la destinazione non ammetteva ritardi e così è stato ( o quasi!! ). Alle 8 infatti, nonostante i richiami al megafono da parte del sottoscritto, notavo una certa fiacca nel radunarsi; complice la grande frammentazione in agriturismi della zona ma anche qualche bicchiere di vino di troppo e forse un po’ di ruggine nelle articolazioni di coloro che non hanno partecipato al giretto del venerdì. Al sabato mattina, infatti, si erano aggiunti molti nuovi partecipanti per un totale di 88 veicoli una volta raggiunta la Castellina e raccolto gli amici di Cortona. La prima tappa prevedeva Greve in Chianti – Monteriggioni per un totale di circa 30 km. Essendo questo tappa da noi considerata “di avvicinamento”, abbiamo diviso la colonna in 3 gruppi ovvero moto, veicoli e mezzi pesanti provvedendo alla tradotta in 3 gruppi distinti ognuno accompagnato dai nostri veicoli. Con un ritardo di circa 15 minuti sulla tabella di marcia, tutto il gruppo ha lasciato Greve alla volta di Monteriggioni per giungervi alle 09:45. La statale era uno stupendo tappeto grigio nel verde del Chianti; ad ogni curva di aprivano paesaggi da cartolina, illuminati da un già caldo sole del mattino che però non riusciva a penetrare il vento fresco che investiva i veicoli; io che stavo in coda colonna, ho avuto tutto il tempo di ammirare tutto ciò.

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Nel frattempo la cittadella fortificata era stata “invasa” dai primi 30 veicoli leggeri giunti sul posto mentre il resto della colonna sostava alla base; Monteriggioni sorge su di una collina e riempie lo sguardo al solo avvicinarsi. Obbligatoria una visita all’interno delle mura, un paio di scatti fotografici, un caffè, qualcosa da bere e la soddisfazione di mostrare al pubblico presente il frutto dei nostri anni di passione. Mentre si tenta di immortalare quei momenti, spuntano fra i partecipanti due simpatici vecchietti in uniforme americana con le camicie piene di nastrini e medaglie… erano i nostri amici Carl Dutch Snyder, sergente veterano della 34^ Div. USA e Melvin Buschman allora tenente della 91^ Divisione USA entrambe accompagnati dalle rispettive famiglie e presenti alla nostra manifestazione Barberino 2005.
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La loro presenza è per noi grande fonte di gioia perché è l’ennesima possibilità di sentire ancora la voce dei protagonisti; e protagonista è stato anche Enrico Bosi, anche lui presente alla manifestazione ed anche lui veterano dei combattimenti ad Anzio con le forze dell’Asse.

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Alle 9 e mezza, la colonna viene formata sul piazzale sterrato di Monteriggioni; recuperiamo quindi la puntualità con la tabella di marcia iniziando ad incolonnare dietro l’auto dei Carabinieri prima gli inglesi, poi gli americani, i tedeschi ed in chiusura gli italiani. Può sembrare casuale questo ordine invece ha un senso ben preciso.
Dalla cittadella medioevale escono incolonnati 88 veicoli per coprire i circa 10 km che ci separano da Piazza Amedola in Siena ovvero il punto di raccolta prima di entrare in Siena.
Il lungo serpentone procede ad una velocità di 15/20 miglia orarie, incontrando lo stupore dei senesi incontrati per strada. Ben presto si giunge in Siena ove un piccola sosta consente la distribuzione di bottigliette d’acqua; piazza Amendola è il piazzale antistante la caserma “Bandini” sede della gloriosa Folgore che al termine del giro nel centro storico, ci ospiterà per il pranzo. Alle 11 ha inizio il giro nel centro storico sempre dietro la scorta della Polizia Municipale che dai confini cittadini ha preso il posto dei Carabinieri. E’ doveroso fare i complimenti al personale della Polizia Municipale di Siena che ha svolto con grande efficienza il servizio, chiudendo tempestivamente rotatorie, vie, viuzze e tenendo a debita distanza il pubblico.

Il tour all’interno di Siena con una piccola modifica al percorso originario; sullo sfondo il Duomo che sovrasta la città e ben presto sparisce dietro le case medioevali. Nonostante i nostri comunicati stampa inoltrati a tutti gli organi di informazione, l’evento è stato sottovalutato; complice anche il notevole numero di turisti che generalmente affolla Siena, poco incline alla lettura dei giornali. Al nostro ingresso la compagine inglese in testa al corteo schiera la truppa appiedata, capitanata da un piper dai polmoni potenti! Il suono della cornamusa echeggia nelle vie strette e sovrasta il rumore dei motori quasi al minimo.

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La gente è incredula, stupita! Qualche suora accorre a fotografare, molti si fermano dubbiosi….. chi siete? Cosa fate? Queste le domande che più frequentemente ci pongono e noi senza indugio rispondiamo che stiamo tenendo viva la Memoria della Liberazione e la Storia del nostro Paese. Ben presto la gente abbozza dei sorrisi ai nostri sorrisi, qualcuno timidamente abbozza un applauso ed una volta incoraggiato, lo scroscio delle mani è senza dubbio gratificante. Gli stranieri capiscono poco…. Vedono le insegne dei loro eserciti ma non riescono a capire! In molti fotografano ed immortalano con tutto quello che hanno. Il percorso è un dolce saliscendi fra i vicoli e le stradine e mentre le nostre macchine procedono lentamente, la gente esce dalle case, dai negozi: commesse con gli abiti in mano, cuochi sulla porta del ristorante, una signora con l’asciugamano in testa esce dalla porta della parrucchiera. Qualcuno ci crede inglesi veri magari ingannato dall’amico Peter Davies sulla Willys con me ovvero un inglese vero in uniforme da ufficiale che saluta il pubblico con la tipica flemma.

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Quando la fatica degli appiedati sembra aver raggiunto livelli critici, ecco apparire come per incanto la Piazza del Campo ovvero la piazza dove si corre il Palio. Al termine di Via del Casato ovvero alla Bocca del Casato, si entra nella famosa piazza dalla parte più alta con l’impressione di poterla abbracciare con lo sguardo; alla destra il Casato con la torre del “Mangia”. Al nostro rumoroso ingresso, la folla inizia a spostarsi ai margini della strada realizzando un curioso effetto migratorio. I veicoli alla vista della piazza soffermano per scattare foto e la folla, dapprima sparsa, inizia ad accalcarsi ai lati della strada. Passano i primi dieci, venti, trenta, quaranta mezzi e la gente inizia a prendere confidenza; quando giungono i camion americani stracarichi di fanti, la gente sembra impazzita! Taluni salgono sopra, altri si mettono davanti, qualche attempata signora butta le mani e le braccia ai “liberatori” finendo per fermare la colonna.

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In molti casi è stato necessario scendere dai veicoli per sgombrare la strada; una accoglienza calorosa oltre ogni aspettativa soprattutto per coloro che stava da metà colonna in poi. Anche la colonna dell’Asse è stata oggetto di entusiasmo sia per il fascino sia per l’imponenza; il soldato italiano, poi, è ancora nei cuori degli italiani, comunque siano andati gli eventi. Vorrei spendere qualche parola a favore delle signore che per l’occasione hanno sfoggiato abiti d’epoca più o meno sofisticati ma nel complesso importanti per far recuperare alle donne femminilità nell’uniformità della colonna e per dare spunti maggiori di lavoro all’interno della ricostruzione.

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Dalla mitica piazza siamo poi rientrati in Via Banchi si Sopra per poi uscire da Porta Camollìa; durante il transito per la suddetta via, siamo passati di fronte alla sede del Monte dei Paschi di Siena ovvero nel punto esatto della foto del nostro manifesto. Alla 12:30 circa siamo tornati al punto di partenza questa volta però entrando all’interno della Caserma Bandini sede del 186° Reggimento paracadutisti che ha patrocinato l’evento assieme alla Brigata Folgore. Dopo aver schierato i mezzi sulla enorme piazza d’armi e terminato le operazioni di iscrizione per coloro che nonostante le raccomandazioni non avevano effettuato iscrizione, ci siamo diretti al refettorio per il pranzo. Ovviamente chi non era registrato ha dovuto attendere non poco ma queste sono le procedure che adottiamo per taluni ambienti dove niente può essere lasciato al caso.

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L’ospitalità della caserma è stata molto importante; Folgore poi è un nome che evoca battaglie importanti dove l’onore dell’Italia è stato pagato a caro prezzo e quindi un onore per noi venire ospitati dal glorioso reggimento. Al termine del pranzo il Comandante della Caserma è stato omaggiato di un crest IMVCC e di una targa ricordo ed ha salutato i presenti nel migliore delle tradizioni militari.

Il rientro verso Greve è stato un piacevole ritorno; l’esperienza vissuta a Siena ci aveva rilassato ed il rientro, se pur suddiviso per tipologia di veicoli è stato comunque tranquillo. Greve ci attendeva: incuranti di quanto stanchi fossimo, la gente di attendeva sulla piazza Matteotti e nessuno è rimasto deluso perché il piper, dopo aver preso fiato, ha nuovamente imbracciato la cornamusa e riempito la piazza con la sua melodia.

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La giornata finisce con una piazza colma di veicoli e di pubblico, con i partecipanti esausti, con i saluti dell’Amministrazione di Greve in Chianti e con un sole che a poco a poco, ci saluta. Tutti a cambiarsi e poi a cena dove il Presidente IMVCC Brezza saluta i presenti e conferma il successo della manifestazione.

 

La domenica si presenta serena! Quanto svolto il giorno prima rende tutto più magico. I veterani, provati dal tour del sabato, si presentano alle 8 al campo base pronti per una nuova giornata. Blandamente si parte in direzione Strada in Chianti; la colonna scorre piuttosto veloce fino alla frazione di Strada in Chianti dove la pro-loco del paese ha predisposto un piccolo rinfresco; con il sole che scalda, una piccola sosta ristoro è proprio gradita.
La comitiva riparte in direzione del Cimitero Militare Americano di Firenze dove la colonna entra per intero; l’ingresso è mozzafiato! Lentamente i veicoli entrano e nessuno può togliere lo sguardo a quelle migliaia di croci bianche che sembrano luccicare sotto il sole. Dopo la sosta proprio di fronte alla scalinata che sovrasta le croci, lo staff del memoriale ci accoglie; con loro il Console Americano.

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Dopo una breve intervista a noi ed ai veterani da parte dell’emittente USA AFN, tutti i partecipanti in uniforme vengono disposti sulle gradinate mentre il Console ringrazia i presenti per quello che abbiamo fatto; un saluto particolare viene rivolto ai veterani. Da parte di GoticaToscana viene consegnata una targa ricordo e lo scambio di interventi rende l’atmosfera piuttosto toccante.

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Per chi ha vissuto i momenti al Memoriale può immaginare; per gli altri possiamo solamente dire che la carica emotiva che ha spinto noi ad organizzare, in molti a partecipare, i veterani e le loro famiglie a fare così tanta strada è stato come se in un attimo avessimo colgo l’enorme peso emotivo che questo tragico evento ha inferto all’umanità.

Con un terribile ritardo sulla tabella di marcia abbiamo poi mosso alla volta di San Casciano dove una piccola folla paesana ci attendeva ai giardini e sotto le mura; una breve sosta e poi nuovamente in marcia verso San Polo, meta ultima della manifestazione

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Già dalla sera del sabato abbiamo avuto alcune partenze ma non molte; altri si sono staccati dopo la tappa del Memoriale mentre il resto della colonna comunque formata da oltre 230 persone e circa 60 mezzi è giunta nella località di San Polo dove, ahimè, il pranzo all’aperto si è rivelato un boomerang. Confidando nel bel tempo che avrebbe permesso una simpatica tappa all’aria, non è stato considerato che il sole era decisamente insopportabile; dopo un fuggi fuggi alla ricerca di un po’ di ombra che ovviamente non è bastata per tutti, il pranzo ha chiuso la manifestazione ma non ha permesso di protrarsi oltre. Ci scusiamo con chi ha sofferto il caldo a causa di un errore di sottovalutazione da parte del catering.

Abbiamo in più occasioni ringraziato le Amministrazioni, il club, la Folgore, L’American Florence Cemetery, i partecipanti e tutti coloro che hanno contribuito a rendere la manifestazione un successo; forse non arriveremo mai a menzionare tutti ma non per questo vuol dire che non serbiamo gratitudine nei loro confronti. Come per Firenze 2006 ed ora Siena 2007 ha trionfato l’amicizia e la volontà di realizzare assieme qualcosa di importante quasi a ribadire che “l’unione fa la forza” è quanto mai necessaria nel nostro mondo.
Uniti per divertirci e lavorare assieme per raggiungere un obiettivo importante al quale vorremo giungere nel 2008! Un evento diverso che al contempo diverta e possa portare un po’ di allegria a chi più difficilmente riesce a sorridere.

Grazie ragazzi! Siamo una grande squadra!

Grazie a tutti per la riuscita della manifestazione

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da parte del team di GoticaToscana

 

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186° Reggimento
Paracadutisti Folgore

stemma 186

 

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