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Firenzuola

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Firenzuola dopo il bombardamento alleato del 12 settembre 1944 (da “La strada per Imola” di F. Montevecchi)

Dopo l'armistizio dell'8 settembre 1943, nel territorio del Comune di Firenzuola operarono formazioni partigiane composte da giovani antifascisti del Mugello e dell'area Imolese. La Il Brigata Carlo Rosselli di Giustizia e Libertà e la XXXVI Brigata Garibaldi compirono azioni di guerriglia e sabotaggio. La prima, nelle zone di Peglio, Firenzuola e Moscheta, mentre la seconda si distinse per numerosi interventi a Casetta di Tiara, Firenzuola, San Pellegrino, Rapezzo, Tirli, Coniale, Bordignano e Piancaldoli.

La Linea Gotica, costituita da valide ed efficaci difese naturali, oltre che artificiali (fortificazioni, casematte, valli anticarro e zone minate), rappresentò per gli americani (V Annata guidata dal gen. Clark) e per gli inglesi (VIII Armata guidata dal gen. Leese), un ostacolo difficilmente superabile.

Scontri si ebbero in tutto il territorio comunale, che fu teatro di numerosi e gravi fatti di guerra fra partigiani e tedeschi. Firenzuola, geograficamente situata al centro di un'amena valle, sul fiume Santerno, fu ritenuta strategicamente vitale dalle forze alleate ai fini della loro avanzata; inoltre, sembra che gli Alleati avessero avuto notizia di carri armati nemici e contingenti di truppe nascosti sotto i portici della cittadina. Pertanto, il 12 settembre, i bombardieri B29 compirono una pesante incursione sul capoluogo; l'opera distruttrice fu poi conclusa da un violento cannoneggiamento. Il grazioso paese venne quasi interamente cancellato; i documenti della prefettura di Firenze indicarono Firenzuola come "il paese più sinistrato della provincia, a causa di eventi bellici". Tuttavia non vi furono vittime, avendo i tedeschi provveduto ad evacuare la popolazione che, secondo un loro preciso piano, doveva portarsi a Medicina (Bologna).

Il 17 settembre, dopo una cruenta battaglia che causò gravissime perdite da entrambe le parti, gli Alleati sfondarono al Passo del Giogo. Pochi giorni dopo, esattamente il 19, alle ore 16, le prime unità americane di fanteria misero piede in Firenzuola. Entrandovi i soldati si muovevano con circospezione tra edifici sventrati e minati; si distinguevano a stento le strade sotto le macerie che le ricoprivano. La disperata situazione del paese fu affrontata dagli amministratori con impegno ed alacrità.

Infatti, già il 24 febbraio 1945, assunse la funzione di commissario prefettizio Giuseppe Ceccherini. Vennero adottate deliberazioni urgenti per la soluzione dei problemi e delle situazioni più difficili, attingendo per le spese dai fondi messi a disposizione dal Governo Militare Alleato, il cui primo stanziamento fu di lire 590.000. Con deliberazione del 3 maggio, ad Alberto Ceccarelli fu affidato l'incarico di presiedere l'ufficio di propaganda per la ricostruzione.

Da parte del governo centrale, nel dicembre 1945, il Comune di Firenzuola fu incluso nell'elenco di quei Comuni che, danneggiati dalla guerra, erano obbligati a dotarsi dello strumento urbanistico per la ricostruzione. La gravità della situazione e l'enormità dei problemi, impose agli amministratori che si stabilissero alcune priorità.

Il problema della casa venne "risolto" mediante predisposizione di baracche di legno e di lamiera che caratterizzarono a lungo l'aspetto del paese.

Il 23 gennaio 1946 il dott. Bernardo Galeotti venne nominato commissario prefettizio; i suoi primi atti furono estremamente importanti per la ricostruzione del Comune: egli affidò al Consorzio di Bonifica del Bacino Alto Santerno l'incarico di progettare ed eseguire la ricostruzione delle opere pubbliche non aventi carattere edilizio; successivamente incaricò per la compilazione dei progetti di ricostruzione dell'abitato di Firenzuola, gli architetti Athos Albertoni e Primo Saccardi; infine deliberò l'acquisto dei ruderi del castello denominato La Rocca, per la somma di lire 250.000.

Il 17 aprile 1946 fu effettuato lo scambio delle consegne fra il commissario Galeotti ed il sindaco Amerigo Acconci. Il piano di ricostruzione, in virtù anche degli interventi statali abbastanza dilazionati nel tempo, ebbe un'attuazione lenta e laboriosa, anche perché Firenzuola doveva essere ricostruita ab imis fundamentis.

Elezioni amministrative (sistema maggioritario), turno del 7 aprile 1946:

Socialcomunisti voti 2734 (52,5%); DC voti 2475 (47,5%)

Elezione per l'assemblea Costituente, 2 giugno 1946:

DC voti 2586 (43, 7%); PCI voti 1327 (22,4%); PRI voti 58 (1,0%); PSIUP voti 1484 (25, 1 %); UDN voti 93 (1,6%); UQ voti 146 (2,5%); Altri voti 222 (3,8%)

Referendum Istituzionale, 2 giugno 1946:

Repubblica voti 3571 (66,3%); Monarchia voti 1815 (33, 7%).

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